17 gen 2012

Post-produzione

Il vantaggio maggiore derivante dall'utilizzo e dalla diffusione della fotografia digitale sta nella possibilità di poter modificare il file che si intende ottenere nel corso della sua realizzazione.
Questo significa che le fotocamere digitali odierne consentono, una volta effettuato lo scatto, non solo di poter vedere il risultato in tempo reale sul dispay ( vantaggio già enorme rispetto all'analogico in cui bisognava aspettare lo sviluppo dell'intera pellicola), ma di poter inoltre modificare il risultato ottenuto.

Questo consente di migliorare, attraverso programmi da installare sul proprio computer, parametri come esposizione, bilanciamento del bianco e composizione.
La conseguenza nell'effettuate queste modifiche però è che nel salvare l'immagine con le nuove caratteristiche avremo sempre una perdita di risoluzione.

Si facilità così il lavoro del fotografo.
Negli anni del digitale infatti chi scattava una fotografia era consapevole che commettere errori sul campo significava sprecare pellicola preziosa, e quindi denaro.
Oggi invece uno scatto errato, che non può essere recuperato in post-produzione, può essere facilmente eliminato dalla scheda di memoria.

In cosa può essere utile la post produzione?

Riduzione del rumore.
Un tipo di intervento in post-produzione su cui molti fotografi fanno affidamento è la possibilità di ridurre il rumore digitale
Alcuni softwere sono in grado di diminuire sensibilmente questo fattore negativo gestendo un paramentro detto luminanza.
Aumentando la luminanza infatti si fa in modo che i dettagli della foto siano meno definiti, in questo modo la grana formatasi in seguito all'utilizzo di valori ISO elevati diventa meno evidente. Questa diminuzione dei dettagli però deve essere gestita attentamente per evitare che nel risultato finale la foto appaia troppo sfocata.






Controllo dell'esposizione.




Un altro esempio consiste nel gestire l'esposizione della nostra fotografia.
Se sul campo abbiamo ottenuto uno scatto troppo scuro, grazie alla post-produzione possiamo modificare  l'esposizione del file in modo da far emergere i dettagli catturati dal sensore, ottenendo così un risultato accettabile.
Questo naturalmente si applica anche al concetto opposto ovvero a foto troppo esposte o "bruciate" che possono essere corrette diminuendo l'esposizione.


Bisogna però ricordare che non tutti gli scatti possono essere recuperati. Foto completamente bruciate o scure infatti non forniscono al programma che utilizziamo le informazioni sufficienti per recuperare i dettagli persi sul campo. In questo caso quindi dovremo rinunciare allo scatto.

QUALE FORMATO USARE?

Le nostre fotocamere reflex possono scattare in due formati diversi

  • JPEG
  • RAW

Il primo è un file compresso.
Impostando la fotocamera in modo che essa salvi le immagini come file JPEG facciamo in modo che, nell'istante in cui scattiamo, la macchina comprime automaticamente il file prima di salvarlo. In questo modo si riduce la sua dimensione per cui avremo la possibilità di salvare un numero maggiore di foto in memoria, ma ovviamente questo comporta anche una diminuzione della loro qualità in termini di risoluzione.

Il secondo invece significa letteralmente file grezzo.
Il file RAW infatti non viene compresso dalla macchina, ma rimane in memoria così come il sensore lo ha percepito. Il vantaggio sta nel mantenere un'immagine più fedele alla realtà e con una maggiore risoluzione, il rovescio della medaglia però consiste nel fatto che il file sarà molto più grande e pesante, per cui la memoria potrà contenerne un numero sicuramente inferiore.


Per utilizzare qualche numero possiamo dire che un file JPEG con buona risoluzione occupa all'incirca 5 Mb mentre un file RAW può arrivare anche a 12 Mb, una differenza notevole.
Questo comporta che una memoria da 4 Gb potrà contenere fino a 460 file JPEG, mentre scattando in RAW si potranno salvare al massimo 225 foto.


Per questo motivo alcune persone, disponendo ad esempio di una sola scheda memoria, decidono di scattare in formato JPEG per evitare di saturare in breve tempo lo spazio disponibile , altri invece preferiscono portare nella borsa qualche memoria di riserva per poter scattare in RAW e non rinunciare alla qualità delle foto.

Formati e post-produzione.

I due formati appena illustrati portano a risultati completamente diversi in seguito a modifiche in post-produzione.




I file JPEG risentono molto questo processo semplicemente perchè, come abbiamo già detto, ogni modifica che andiamo ad apportare sulla foto causerà una diminuzione della risoluzione.
differenza tra RAW (a destra) e JPEG (a sinistra).
Partire da un file JPEG (già compresso) per poi applicare una modifica in post-produzione significa ridurre sensibilmente la risoluzione dell'immagine che infatti non sarà adatta a stampe di grandi dimensioni.


I file RAW invece partono da una risoluzione maggiore
 non essendo compressi al momento dello scatto.
Per questo quando applichiamo la post-produzione
 al file grezzo la perdita di risoluzione non inciderà 
molto sul risultato finale. Naturalmente se fosse 
necessario apportare una seconda modifica alla foto
 dovremo effettuarla sempre sul file originale RAW
 non su quello già modificato, conservando così tutti i 
dettagli della foto appena scattata.

SOFTWARE DI POST-PRODUZIONE


Il programma più utilizzato in tutto il mondo per la post-produzione è sicuramente Photoshop, famosissimo programma a pagamento di casa Adobe che con le sue infinite estensioni e versioni offre al fotografo una possibilità di elaborazione e controllo totale dello scatto.
Adobe propone anche Lightroom, che da poco ha presentato la sua quarta versione. Questo programma di foto-editing consente di gestire e modificare gli scatti in maniera più rapida e intuitiva del precedente.


Esistono anche programmi gratuiti come Gimp, con molte funzioni simili a photoshop che permette di ottenere risultati gradevoli senza dover spendere denaro ulteriore.


Bene finisce qui questa introduzione al mondo della post-produzione, come abbiamo già detto una tecnica molto utile e da utilizzare con attenzione.
Occorre una buona tecnica per utilizzare questi programmi e sulla rete si trovano moltissimi tutorial e spiegazione per effettuare semplici modifiche alle nostre foto.
Ricordate che la bravura di un fotografo sta anche nel saper imparare dai suoi errori.


Un saluto.
Grazie.
Gianni Luccheo.

Nessun commento:

Posta un commento