12 mag 2012

Effetto Seta

L'acqua, forse uno dei soggetti dominanti nella fotografia paesaggistica.
Spiaggie, fiumi, ruscelli sono tutte ambientazioni dove l'acqua è l'elemento predominante nello scatto.

 Anche al sottoscritto, in quanto appassionato di fotografia paesaggistica, piace includere negli scatti questo meraviglioso elemento.
foto di Gianni Luccheo
Esso conferisce dinamismo in foto che ad esempio ritraggono onde o tempeste, riesce a trasmettere sensazioni di pace e benessere, o ancora può
dare un tono drammatico allo scatto.
foto di Gianni Luccheo









Esiste inoltre una tecnica in fotografia in cui l'acqua gioca un ruolo primario, e che fa assumere alle nostre foto un aspetto insolito, in alcuni casi quasi spettrale.
Stiamo parlando del cosiddetto effetto seta.


Questa tecnica sfrutta l'utilizzo di una prolungata esposizione, nell'ordine di 6-10 sec.
In questo modo l'acqua che scorre e si muove alla sua normale velocità viene catturata dal sensore creando una scia dovuta all'effetto mosso che segue il suo corso. Ovviamente maggiore sarà la portata dell' acqua migliore sarà il risultato.
E' sicuramente di aiuto come sempre usare le immagini più delle parole per spiegare queste tecniche, per cui seguono alcuni miei scatti in cui ho usato l'effetto seta.



foto di Gianni Luccheo

foto di Gianni Luccheo

foto di Gianni Luccheo
 Come si può notare della immagini, la particolarità di questa tecnica sta proprio nel fatto che essa da origine a qualcosa che non sembra, anzi non è, reale. Questo perchè la lunga esposizione crea una distesa velata simile ad un tessuto sulla superficie dell'acqua (ed e per questo che è definito effetto seta).

La spiegazione di questa tecnica è semplice da capire in quanto fa riferimento al tempo di scatto.
Come sappiamo tempi di scatto molto lunghi originano immagini "mosse" ed e possibile sfruttare questo elemento a proprio vantaggio.
Visto che nella composizione l'acqua è l'unico elemento a muoversi, si creerà un contrasto interessante tra il movimento "vellutato" dell' acqua e la restante parte statica del paesaggio, composta da rocce, foglie, arbusti, piante e così via.

In questo modo non è solo possibile scattare meravigliose immagini grandangolari, (come nella prima e nella terza immagine) ma anche soffermarsi su dettagli della composizione, (come nella seconda immagine) che mettono in risalto il contrasto tra l'acqua in movimento e le foglie ferme sulla roccia coperta dal muschio.

Strumentazione

  • Ovviamente la prima cosa che vi serve è una fotocamera digitale sulla quale sia possibile impostare la modalità manuale per utilizzare tempi di scatto lunghi. Io uso la mia Nikon D3100 che essendo una DSLR ( digital single lens reflex) è perfetta per questo utilizzo.

  • Dovendo utilizzare tempi di scatto che vanno dai 6 ai 10 sec sarà indispensabile un buon treppiedi. Esso dovrebbe essere il più possibile solido e resistente, visto che sicuramente (come nel mio caso) vi troverete a dover immergere parte di esso in acqua per scattare dalla posizione migliore, per cui fate attenzione a dove poggiate il treppiedi e fate sempre in modo che sia in una posizione stabile. In commercio ci sono moltissimo treppiedi di svariati marchi, alcuni molto economici ma poco affidabili, altri molto molto costosi ma di una fattura e un livello indiscutibili. Sta a voi valutare il più adatto in base alle proprie possibilità e necessità.


  • Un altro fattore da considerare è la luce. Dovendo scattare di giorno e con tempi molto lunghi è indispensabile utilizzare un filtro ND (densità neutra) da montare sull'obiettivo. Esso limita la luce in entrata nella lente, per cui vi permetterà di usare tempi lunghi anche in giornate molto soleggiate. Senza questi filtri infatti la luce che colpisce il sensore sarà troppa e tutte le vostre foto saranno sovraesposte ed inutilizzabili. Ne esistono di vari tipi in commercio e di tutti i diametri, sono segnati da numeri indicanti di quanti stop fanno calare l'esposizione.


  • Sarebbe inoltre utile utilizzare uno scatto remoto per ridurre le vibrazioni visto che scattando con un tempo di 10 sec la minima oscillazione è amplificata, ma si può benissimo utilizzare l'autoscatto a 10 sec per permettere alla fotocamera di fermarsi completamente dopo aver premuto il pulsante di scatto.



Consigli

Per ottenere immagini molto accattivanti è sempre meglio scegliere giornate non molto soleggiate, anche se usiamo un filtro ND infatti la minor quantità di luce ci permetterà di allungare ulteriormente i tempi di scatto per ottenere risultati ancora migliori.

Inoltre è consigliabile scattare in formato RAW per avere più libertà in ambito di post-produzione soprattutto nel valutare quale è il bilanciamento del bianco corretto e aumentare contrasto e saturazione.

Un suggerimento molto utile può essere quello di scattare dopo una giornata di pioggia in modo che i corsi d'acqua abbiano una portata accettabile. Come detto prima infatti maggiore è la portata dell'acqua migliori saranno i risultati. Ma in tal caso badate bene alla sicurezza vostra e dell' attrezzatura.




Queste sono sommariamente tutte le informazioni su questa particolare tecnica.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo.
Come sempre esorto chi è interessato a provare e  riprovare sul campo perchè il miglior modo per imparare non è leggere, ma scattare.

Grazie.
Gianni Luccheo.



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